Ha raggio pari a circa 100 volte il raggio terrestre e massa
pari a 330000 la terra.
E' composto da gas ionizzato di idrogeno ed elio con tracce di materiali più
pesanti.
Emette luce come un corpo nero a circa 6000 gradi Kelvin (abbreviati con °K
d'ora in poi), mentre la potenza ricevuta sulla Terra, la cosiddetta costante
solare, è circa 1.4*103 W/m2.
La parte più interna è il Nucleo, sede dei processi di fusione nucleare (con
temperature fino a 15 milioni di °K), sopra vi è la Zona Radiativa, che trasmette
per irraggiamento energia alla sovrastante Zona Convettiva, dove vi sono gas
caldi in ascesa e freddi (provenienti dalla Fotosfera) in discesa. A
racchiudere tutto vi è la Fotosfera, cioè la superficie a noi visibile. Sulla
Fotosfera si presentano diversi fenomeni: i Granuli, bolle di gas di 1000-2000
Km di diametro dovute ai sottostanti moti convettivi, le Prominenze ed i Flares
(fughe di gas causanti una sovra radiazione) e le Macchie solari. Le Macchie
solari sono tempeste magnetiche che si ripetono ciclicamente ogni 22 anni per
la deformazione delle linee di campo magnetico solare dovuta ai differenti
periodi di rotazione della massa gassosa (da 25 giorni all'equatore fino a 30
giorni ai poli). Le Macchie appaiono nere solo perché a temperatura inferiore
della fotosfera (circa 4000 °K). Sopra la Fotosfera vi è la Cromosfera, un
sottile strato di gas che può raggiungere i 10000 °K. Racchiude la Cromosfera
la Corona, costituita da gas rarefatto in moto vorticoso che può raggiungere i
2 milioni di °K: questo gas si mescola al Vento Solare, ovvero alle particelle
che evaporano dalla superficie del sole. Gli episodi maggiori sono detti
"coronal mass ejection".
LA TERRA
Ha un raggio di circa 6400km, impiega quasi 24 ore a
compiere un giro su se stesso e 365 giorni a compiere un giro intorno al Sole,
da cui è distante una UA (unità astronomica, pari a circa 150 milioni di
kilometri). La sua massa è pari a 6000 miliardi di miliardi di tonnellate (6*1024 Kg),
la temperatura superficiale media è di circa 15°C (grazie all'effetto serra
dell'1% di CO2 nell'atmosfera che innalza la temperatura media di ben 45 °C).
L'atmosfera è composta al 78% di Azoto, al 21% di Ossigeno e allo 0,9% di
Argon. La Terra è internamente costituita da un nucleo ferroso ed un mantello
con ossidi e silicati di ferro e magnesio, sovrastato da una crosta rocciosa.
La superficie è costituita al 70% da bacini depressi, profondi in media 4km ed
occupati dalle acque, e al 30% da zone continentali. Ha un satellite, la Luna:
si ritiene che la Luna si sia formata quando un planetesimo delle dimensioni di
Marte colpì la Terra primordiale. Dopo lo scontro la Terra assorbì gran parte
dei materiali pesanti mentre dalle parti rocciose di entrambi i proto-pianeti
si formò, con solo un piccolo nucleo ferroso, il nostro satellite.
L'esplorazione lunare è iniziata nel 1959 ad opera dei satelliti Luna 1, 2 e 3
che fornirono la prima immagine del lato oscuro della Luna; è continuata negli
anni '60 con le sonde Pioneer e Ranger per culminare col progetto Apollo. Nel
1969 l'astronauta dell'Apollo 11 Neil Armstrong fu il primo uomo a camminare
sulla Luna.
Marte è il quarto pianeta del Sistema Solare, quello che conosciamo meglio. Esso deve il suo nome al dio romano della guerra, forse a causa del suo colore rosso. Il suolo di Marte è infatti ricco di ossidi di ferro, che gli danno il caratteristico colore. Marte è detto anche "pianeta rosso".
Marte, il
Pianeta Rosso.(USGS)
Ha un raggio di circa 3400 km, impiega quasi 24 ore e mezza
a compiere un giro su se stesso e 687 giorni a compiere un giro intorno al
Sole, da cui è distante 1,5 UA. La sua massa è pari all'11% di quella della
Terra, la temperatura superficiale media è di -55°C. C'è un'atmosfera molto
rarefatta, pari solo allo 0,5% dell'atmosfera terrestre, composta al 95% di CO2,
Argon ed Azoto. Non ha più vulcani attivi, ma il Monte Olimpo è il vulcano più
grande del sistema solare: è largo 500 km ed alto 27 km. Marte è costituito
internamente da un nucleo ferroso e da un mantello con ossidi e silicati di
ferro e magnesio sovrastati da una crosta rocciosa con una grande percentuale
di Zolfo, responsabile della rapida solidificazione del nucleo. La superficie,
spazzata da tempeste di polvere dovute a forti correnti aeree, è apparentemente
di colore rosso, ma è di fatto marrone (polvere di ferro). L'emisfero sud, in
media 5 km più alto del nord, è largamente craterizzato. Le Valles Marineris
sono giganteschi canyon che si stendono all'altezza dell'equatore. Vi sono
grandi quantità di ghiaccio d'acqua a meno di un metro sotto terra. Si suppone
che Marte, inizialmente, possedesse oceani d'acqua liquida grazie all'effetto
serra ma, quando venne meno l'attività vulcanica, tutta l'anidride carbonica si
disperse negli oceani e Marte congelò. Ha due satelliti: Phobos e Deimos. Essi
sono per la precisione due asteroidi (con 15 km e 27 km di diametro
rispettivamente) catturati dalla fascia degli asteroidi dall'attrazione
gravitazionale marziana.
L'entusiasmante esplorazione di Marte ha visto le seguenti tappe:
- 1877 Schiaparelli scrisse di "sottili linee" ma fu tradotto in
"canals": nacque l'ipotesi dell'esistenza di civiltà marziane
- 1965-73 Mariner 4,6,7,9: uniche (14 fallimenti USA e URSS) che riescono a
mandare le prime emozionanti immagini sulla Terra.
- 1976 Viking 1,2: atterrano sul pianeta ed inviano foto a colori, inoltre con
spettrografi e radiometri non rivelano materiale organico.
- 1988 Phobos 1,2 (URSS): perse
- 1993 Mars Observer: perso per perdita di carburante
- 1996 Mars Global Surveyor e Pathfinder: quest'ultimo tocca il suolo marziano
e rilascia un piccolo veicolo, Sojourner, in grado di spostarti per qualche
metro quadrato
- 1998 Mars Climate orbiter: perso nell'inserimento dell'orbita a causa delle
unità di misura
- 1999 Mars Polar orbiter: perso nell'atterraggio
- 2001 Mars Odyssey: studia il clima e la storia geologica
- 2003 Hope (Giappone): studia atmosfera e vento solare
- 2003 Mars Express (ESA): sgancia un lander e ne raccoglie le informazioni
- 2004 Mars Exploration Rovers (NASA): Spirit ed Opportunity
- 2005-14? la Nasa ha programmato un piano di sonde con prestazioni in
crescendo fino al trasporto di campioni marziani sulla Terra.
I cromosomi sono lunghe molecole di una particolare sostanza, l'acido desossiribonucleico (DNA), la cui struttura costituisce il "codice della vita", responsabile di tutte le informazioni ereditarie. Il DNA ha la struttura di una lunga catena formata da due filamenti avvolti su se stessi a doppia elica: possiamo paragonarla a una scala a pioli avvolta a spirale, come fu identificata per la prima volta dagli scienziati James Watson e Francis Crick nel 1953. Il DNA è costituito da: zuccheri (zucchero desossiribosio) acido fosforico basi azotate (adenina, timina, citosina, guanina) Ciascuno piolo è quindi formato da 2 basi azotate legate fra loro; l'unione fra queste basi avviene sempre e solo fra adenina e timina (A-T) e fra citosina e guanina (C-G). fonte: l'officina delle scienze 3
nacque a Recanati, una piccola città di provincia dell'entroterra marchigiano, il 29 giugno 1798. Sua madre, Adelaide dei marchesi Antici, era nota per la sua esagerata parsimonia, al punto (si dice) da rallegrarsi della morte di un figlio neonato, in prospettiva del risparmio che ne sarebbe derivato. Forse per compensare questa maniacale avarizia, suo padre, il conte Monaldo, nobile reazionario e intellettuale conservatore, si dedicò a dissipare la fortuna di famiglia. In compenso accumulò una vastissima biblioteca.
Cresciuto con una rigida educazione religiosa, Giacomo Leopardi trovò presto la strada dell'accogliente biblioteca paterna che occupò il posto dei giochi dell'infanzia. A 15 anni Giacomo Leopardi conosceva già diverse lingue e aveva letto quasi tutto: lingue classiche, ebraico, lingue moderne, storia, filosofia e filologia (nonché scienze naturali e astronomia). Gli insegnanti che avrebbero dovuto prepararlo al sacerdozio dovettero presto ammettere di non avere molto da insegnargli. Nei sette anni che seguirono, Leopardi si buttò in uno studio «matto e disperatissimo», in cui tradusse i classici, praticò sette lingue, scrisse un dotto testo di astronomia e scrisse un falso poema in greco antico, sufficientemente convincente da ingannare un esperto.
Il culto della gloria modellato sugli eroi antichi generava nel giovane Leopardi un forte desiderio di primeggiare, che lo spingeva a cimentarsi in opere di vario genere. Risalgono a questo periodo le tragedie La virtù indiana e Pompeo in Egitto; La storia dell’astronomia dalla sua origine fino all’anno 1811 (1813); il Saggio sopra gli errori popolari degli antichi (1815), e infine l’Orazione degli italiani in occasione della liberazione del Piceno (1815), in cui, allontanandosi dall’ideologia reazionaria del padre, traduce in chiave antitirannica l’adesione al cattolicesimo e al legittimismo politico.
Divenne saggista e traduttore, specialmente di classici. Del 1816 fu il suo passaggio «dall'erudizione al bello», ossia dallo studio alla produzione poetica. Tra le prove poetiche più originali, ricordiamo l’idillio Le rimembranze e la cantica Appressamento della morte. Nello stesso anno è da datare la sua missiva alla «Biblioteca italiana», con la quale il Leopardi difendeva le posizioni dei classicisti in risposta a Madame de Stäel. L'anno dopo avviò una fitta corrispondenza con Pietro Giordani — che gli aprì più vasti orizzonti culturali — e iniziò la stesura dello Zibaldone; sempre in questo periodo s’innamorò della cugina del padre, Geltrude Cassi, alla quale dedicò la poesia Diario del primo amore e L’elegia prima.
Non gli fu concesso di uscire di casa da solo finché non compì vent'anni. Le sue ambizioni accademiche furono compromesse dall'insistenza del padre perché diventasse sacerdote. Esasperato dall'ambiente familiare e dalla chiusura, soprattutto culturale, delle Marche, governate dal retrivo Stato Pontificio, cercò di fuggire da casa, ma suo padre riuscì a prevenirlo e a sventare i suoi piani. Cominciò a soffrire di una salute cagionevole, che egli attribuì ai suoi studi sregolati. Aveva una vista debole, soffriva d'asma ed era effetto da una forma di scoliosi. Si autodefiniva un «sepolcro ambulante» ed era consapevole dell'effetto che il suo aspetto provocava sulle persone che incontrava. Ciò nonostante, non cessò di invaghirsi di fanciulle che non ricambiavano il suo affetto o lo ignoravano totalmente.
Del '18 sono le canzoni «civili» All'Italia e Sopra il monumento di Dante, nonché lo scritto Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica, testi nei quali è già presente il cosiddetto pessimismo storico, ossia quell’atteggiamento agonistico verso la società contemporanea, considerata come corruttrice dei valori autentici della natura.
Persa la fede, Leopardi rivolse le sue attenzioni alla filosofia sensistica e materialistica (Pascal, Voltaire, Rousseau). Si compì così la sua conversione filosofica. A questo periodo (1819-1823) appartengono anche la composizione degli idilli L'infinito, Alla luna e altre Canzoni (pubblicate poi a Bologna nel 1824) e la sua conversione «dal bello al vero», con il conseguente intensificarsi delle sue elaborazioni filosofiche, tra cui la teoria del piacere.
Quando finalmente, nel 1822, i suoi genitori gli concessero di far visita a un cugino a Roma, la capitale lo deluse e perfino lo disgustò. La vita e l’ambiente letterario romano gli apparvero meschini e mediocri, privi di qualsiasi problematicità. Tuttavia i suoi scritti trovarono numerosi estimatori nei migliori circoli letterari di Roma, molti dei quali egli trovava insopportabili, né si curava di dissimulare il suo fastidio.
Nel 1823 fece ritorno nelle Marche, dove nel 1824 iniziò a comporre le Operette morali. Proprio le Operette segnarono, con il rifiuto dell’impegno agonistico e della partecipazione politica, la piena formulazione del «pessimismo cosmico»: la Natura veniva accusata di essere la fonte delle sventure umane, in quanto instilla nelle persone un continuo desiderio di felicità destinato ad essere sistematicamente frustrato.
Oltre alle Operette morali, come pure, più tardi, ai Canti, il trattato di filosofia politica Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’italiani (1824) racchiude la sintesi del pensiero del poeta di Recanati. Il punto di partenza della riflessione leopardiana è l'influsso che la diffusione dell’Illuminismo ha avuto sulla morale comune: «la distruzione o indebolimento de’ principi morali fondati sulla persuasione».
Nel 1825 Leopardi riuscì a lasciare Recanati grazie all'avvio di una collaborazione con l'editore milanese Stella che gli garantì una certa indipendenza economica: fu a Milano, a Bologna (dove conobbe il conte Carlo Pepoli e pubblicò un'edizione di Versi), a Firenze (dove incontrò Manzoni e scrisse altre due operette morali) e a Pisa (dove compose Il risogimento e A Silvia).
Mangiava disordinatamente, prediligendo i dolci, si lavava poco e si cambiava raramente d'abito. Ridicolizzava chi gli stava antipatico, non importa quanto lo ammirassero, e diceva peste e corna sia della visione secolare e liberale del mondo che della consolazione della religione. Costretto a tornare a Recanati nel 1828, proseguì la produzione lirica che aveva iniziato a Pisa con l'approfondimento delle tematiche della «natura matrigna» e della caduta delle illusioni.
Nel 1827 uscirono presso l’editore Stella la prima edizione delle Operette morali e la Crestomazia italiana, un’antologia della prosa d’arte italiana, seguita l’anno successivo dalla Crestomazia poetica italiana.
Nel '30 uno stipendio mensile messogli a disposizione da alcuni amici gli permise di lasciare nuovamente Recanati e di stabilirsi a Firenze, dove iniziò una vita di più intesi rapporti sociali. Qui s'innamorò di Fanny Targioni Tozzetti (la delusione scaturita dall'amore per lei gli ispirerà il ciclo di Aspasia) e strinse amicizia con Antonio Ranieri. Nel 1831 uscì la prima edizione dei Canti e iniziò probabilmente a lavorare ai Pensieri e ai Paralipomeni della Bratacomiomachia (conclusi nel 1835). Sempre più lucida e impetuosa divenne in questi anni la sua critica delle ideologie spiritualistiche e della civiltà borghese contemporanea. Su questo sfondo nacquero nel 1832 le ultime operette il Dialogo di Tristano e di un amico e Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere.
Aggravatasi la sua malattia agli occhi, nel 1833 si trasferì a Napoli con Ranieri. Nel 1835 vennero pubblicati la Palinodia al marchese Gino Capponi e la seconda edizione dei Canti, che l’anno successivo venne sequestrata dalla polizia. Del '36 è La ginestra, del '37 Il tramonto della luna e probabilmente I nuovi credenti, in cui satireggia lo spiritualismo ottimistico degli intellettuali napoletani. Durante questo soggiorno napoletano Leopardi approdò a un nuovo senso della comune sorte degli uomini, ossia a quel senso della solidarietà umana fondata sulla conoscenza del «vero».
Quando la sua salute peggiorò, gli amici e la sorella Paolina lo assistettero con grande affetto. Un attacco d'asma ebbe la meglio su di lui, esaudendo l'unico desiderio che pensava un uomo potesse sinceramente custodire.
Morì a Napoli, dove infuriava il colera, il 14 giugno del 1837. Venne sepolto nella chiesetta di San Vitale e nel 1839 le sue spoglie vennero trasferite presso la cosiddetta «tomba di Virgilio» a Mergellina. L'infinito Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Parafrasi:
Sempre caro mi è stato questo colle solitario e questa siepe che impedisce di vedere l’orizzonte. Stando fermo e guardando fisso io immagino nel pensiero spazi infiniti al di là di quella siepe e silenzi che un uomo non può percepire e quiete profonde. Per poco il cuore non si smarrisce. E quando sento stormire le foglie a causa del vento io paragono quell’infinito silenzio a questa voce e mi viene in mente l’eternità, le stagioni passate e presenti e i scarsi rumori. Tra questa immensità si smarrisce il mio pensiero ma il lasciarsi andare in questo mare mi è gradito.
Una canzone può nascere dalla necessità di dare un veste musicale a un testo poetico preesistente, oppure trarre origine da un motivo "che ci frulla nella testa", in giro di accordi, un "riff" trovato sulla chitarra. Altre volte parole e musica nascono insieme. Comunque sia, le idee vanno poi sviluppate per dar "forma" a una vera canzone e, poichè nella breve durata del brano nulla deve trovarsi fuori
Strofa e ritornello Il più delle volte una canzone si organizza in 2 parti distinte basate su 2 motivi di diverso carattere musicale ed espressivo. Una di queste, la strofa, serve a l'autore per raccontare la vicenda: la melodia asseconda il testo mantenendo un andamento abbastanza vicino al passato. Nell'altra, il ritornello, il testo assume un carattere lirico, la musica si carica di espressività e il canto si fa più appassionato. Se nella strofa l'autore ricerca la giusta atmosfera, nel ritornello egli svela le sue carte: qui ci deve essere tutto quello che si deve ricordare della canzone, quindi il testo è facilmente moralizzabile e la melodia orecchiabile.
Introduzione e coda Nella sua forma più semplice e ricorrente la canzone alterna strofa e ritornello, ma non faticherete certo a trovare eccezioni. Spesso, oltre alle 2 patri principali, sono presenti brevi passaggi orchestrali o vocali che assolvono a particolari funzioni strutturali: introdurre, collegare le diverse sezioni, concludere il brano semplicemente, inserire una nota di colore. A volte si usa far precedere la canzone vera e propria da una breve introduzione. Questa può avere un testo, ad esempio il racconto di un antefatto, o presentare una parte strumentale originale, magari derivata da una frase musicale che l'ascoltatore incontrerà più avanti nel corso dello stesso brano. In ogni caso l'introduzione ha il compito di preparare l'atmosfera della canzone stessa. Per terminare invece una canzone spesso si ricorre all'espediente di ripetere molte volte il ritornello sfumandolo, cioè diminuendo progressivamente parole l'intensità al momento della registrazione. Più di rado viene realizzata appositamente una nuova frase melodica, detta coda, con funzione conclusiva.
Qual'è
l'opzione di visualizzazione da scegliere per vedere il file suddiviso in
pagine?
LAYOUT DI STAMPA
Impostazione o progetto generale di un documento. E' il modo con il quale
vengono organizzati nella pagina il testo e le altre componenti di un
documento. Questa è la modalità di visualizzazione che gli utenti preferiscono
avere a video, perchè permette di vedere esattamente come i vari elementi
presenti in un documento verranno messi nella pagina di stampa.
Qual è il tasto che permette di spostare il
cursore all'inizio di una riga?
TASTO HOME
Tasto posto sulla maggior parte delle tastiere, la cui
funzione comprende solitamente l'invio del cursore in qualche tipo di posizione
home del programma. Posizione iniziale, per esempio l'angolo superiore sinistro
dello schermo basato sui caratteri, il lato sinistro di una linea di testo, la
cella A1 di un foglio elettronico o la parte superiore del documento. Qual è l'opzione da utilizzare per correggere un
errore ricorrente?
TROVA E SOSTITUISCI
Processo tipico di applicazioni come gli elaboratori di
testo in cui l'utente può indicare due stringhe di caratteri, la prima delle
quali deve essere individuata dal programma e sostituita con la seconda.
Come si chiama lo spazio predefinito nella parte superiore del documento che si
utilizza per inserire elementi standard del documento?
INTESTAZIONE
Nell'elaborazione dei testi o nella stampa, testo che
appare nella parte superiore delle pagine. Un'intestazione potrebbe essere
specificato per la prima pagina, tutte le pagine dopo la prima, pagine dispari
o pari e può anche riportare la data, il titolo o altre informazioni relative a
un documento. Qual è l'opzione da utilizzare per allineare il
testo con i margini sinistro e destro del foglio?
GIUSTIFICATO
Allineare le righe di testo lungo i margini sinistro e
destro di una colonna o di una pagina, spazio supplementare tra le parole di
ciascuna riga.
Che cosa sono le tabulazioni?
TABULAZIONE
Il caratteretabulatoresi ottiene premendo il tasto con le
sue frecce che vanno in direzione opposte, nella zona a sinistra in alto della
parte alfanumerica della tastiera. La pressione di questo tasto provoca uno
spostamento del cursore fino successiva posizione di tabulazione. Le
tabulazioni possono essere: a sinistra, a destra, centrata e decimale.
Due o più forze applicate su un corpo con lo stesso punto di applicazione non producono alcun effetto , sono cioè in equilibrio, se la loro risultante è nulla.
Un corpo è in equilibrio stabile se:
non agisce alcuna forza
se la loro risultante è nulla
quando il suo peso è bilanciato dalla reazione di un vincolo ( reazione vincolare )
Il baricentro o centro di gravità è il punto di concentrazione della massa del corpo e quindi il punto dove è applicata la sua forza peso.
Un corpo sospeso si trova in equilibrio quando il suo punto di sospensione di trova sulla verticale passante per il baricentro.
Un corpo appoggiato si trova in equilibrio quando la verticale passante per il baricentro cade all'interno del poligono di base.
Spinta di Archimede
un qualsiasi corpo immerso in un liquido, sia che affonda o che galleggi riceve una spinta detta Spinta di Archimede , che è una forza che va dal basso verso l'alto e pari al peso del volume del liquido spostato dal corpo.
Il peso specifico è il rapporto tra il peso e il volume di una sostanza ( ps=p/V ) e si esprime in grammi per centimetro cubo.
Festival della canzone Italiana Sanremo 2013 Riepilogo
La classifica è la seguente:
1. Marco Mengoni
2. Elio e le storie Tese
3. I Modà
4. Malika Ayane
5. Raphael Gualazzi
6. Daniele Silvestri
7. Max Gazzè
8. Chiara
9. Annalisa
10. Maria Nazionale
11. Simone Cristicchi
12. Marta sui tubi
13. Simona Molinari e Peter Cincotti
14. Almamegretta
Sanremo 2013, Marco Mengoni vince su Elio e i Modà
ROMA - Marco Mengoni vince la 63a edizione del festival di Sanremo con L'essenziale. Secondi Elio e Le Storie tese con La canzone mononota - che vince anche il premio della critica Mia Martini e quello per il miglior arrangiamento - terzi i Modà con Se si potesse non morire.
Giudizio :
Penso che Marco si meritava la vittoria , e per i Modà un secondo posto ci stava tutto. E sinceramente Elio e Le Storie tese ( non sapevo nemmeno la loro esistenza ) non dovevano rientrare tra i primi 3 classificati.
con Fabrizio,Luciana Littizzetto
Bravi Fazio e Littizzetto, quest’anno siete stati come vi si richiedeva, rivoluzionari ma non troppo, avete portato una ventata di novità sul palco di Sanremo, ma avreste potuto lasciare spazio ad altri ospiti musicali, evitandoci Laura Chiatti, Bianca Balti, ma anche Carla Bruni (davvero c’era bisogno di farle beneficenza?) e Bisio (stesso discorso, non mi sono spiegata la sua presenza).
A Sanremo 2013 Crozza “cozza”- Il comico Crozza fischiato per i temi politici “Vai via-Basta politica”
NIENTE POLITICA AL FESTIVAL !
Il testo del discorso sulle donne di Luciana
Littizzetto al Festival di Sanremo 2013
Gli uomini fanno fatica a dire ti amo. Lo dicono solo in caso di estrema necessità, tipo quando proprio non ne possono fare a meno, sennò dicono dei surrogati. Dei derivati del ti amo. Che fanno danni come i derivati delle banche. Dite delle cose tipo: sei molto importante per me. E cosa vuol dire molto importante? Anche non pestare una cacca di cane prima di portare le scarpe al calzolaio è molto importante, ma non è mica la stessa cosa che dire ti amo.Dite cose tipo: Mi fai stare bene. Ma mi fai stare bene lascialo dire a Biagio Antonacci…Dillo al tuo medico Shiatzu quando ti schiaccia i piedi per metterti a posto la cervicale. Oppure sprecate quelle parole tipo tesoro, meraviglia, splendore…Ma splendore cosa? Guardami. Splendo? Non sono mica una plafoniera? Ma dite ti amo, pezzi di cretini! Se la prima volta vi vergognate mettete la testa nel sacchetto del pane?! Dite “ti amo” mentre vi lavate i denti? Sglrlb? Va bene anche quello. Poi al limite cambiate idea. Dire una volta ti amo non crea nè impotenza nè assuefazione.
Poi il bello è che non capite nulla anche quando siamo noi a dirvi parole d’amore…Se vi diciamo cose romantiche tipo: Amore, guarda che luna…voi rispondete: Minchia l’una? Pensavo fossero le undici. Andiamo che mi è scaduto il parcheggio…
Ma noi vi amiamo lo stesso. Cosi come siete….Vi amiamo anche quando…vi vantate di aver scritto il vostro nome facendo pipì sulla neve,
amiamo i vostri piedi anche se sono armi di distruzione di massa,
vi amiamo anche se di notte russate che ci sembra di dormire ai piedi dello Stromboli,
vi amiamo anche se per trovarvi per casa basta seguire le tracce come per gli animali servatici, giacca, camicia, canotta, tutto lasciato per terra finchè sul divano non trovi un tizio con la felpa della Sampdoria che gioca alla Playstation, vi amiamo quando per fare un caffè ne spargete un quarto sul tappetino e due quarti sul gas. E poi dite che viene leggero.
Vi amiamo quando avvitate la caffettiera fino allo spasimo che per aprirla dobbiamo chiamare i pompieri, e poi non chiudete i barattoli, appoggiate solo il coperchio sopra cosi appena lo prendi sbadabam cade tutto,
Vi amiamo quando sparecchiate la tavola con la tecnica del discobolo, mettendo in frigo la pentola della minestra che poggia su due mandarini.
Vi amiamo quando a Natale scavate il panettone con le dita,
quando per farvi un caffè sporcate la cucina che neanche 10 Benedette Parodi…,
e pure quando per farvi la doccia allagate il bagno e lasciate la malloppa di peli nello scarico, che sembra di stare insieme a un setter irlandese!
Vi amiamo quando diciamo voglio un figlio da te e voi rispondete “Magari un cane” e noi vorremmo abbandonare VOI in autostrada non il cane
vi amiamo quando andate a lavare la macchina e ci chiudete dentro coi finestrini aperti,
vi amiamo quando fate quelle battute tipo prima di fidanzarti guarda la madre, perché la figlia diventerà cosi, Voi no. Voi spesso siete pirla fin da subito.
Vi amiamo quando mettete nella lavastoviglie i coltelli di punta, che quando noi la svuotiamo ci scarnifichiamo, e quando invece di sostituire il rotolo finito della carta igienica usate il tubetto di cartone grigio come cannocchiale.
E’ per amore vostro che facciamo finta di addormentarci abbracciati anche se dormire sul vostro omero ci dà un po’ la sensazione di appoggiare la mandibola su un ramo secco di castagno,
e vi amiamo anche se considerate come dogma assoluto che l’arrosto della mamma è più buono di quello che facciamo noi. Il creatore non ha detto: E la suocera fece l’arrosto fatelo sempre cosi in memoria di me.
Insomma, noi vi amiamo anche quando date il peggio, vi amiamo nella buona ma soprattutto nella schifosa sorte. Vi amiamo perché amiamo l’amore che è un apostrofo rosa tra le parole: E’ irrecuperabile …ma quasi quasi me lo tengo.
Perchè San valentino è la festa dell’amore, declinato in tutte le sue forme. L’amore delle persone che si amano. Anche delle donne che amano le donne e degli uomini che amano gli uomini. MA CHE CI INTERESSA QUELLO CHE FANNO A LETTO…L’IMPORTANTE E’ CHE LE PERSONE SI VOGLIANO BENE, SOLO QUESTO CONTA…
Pensa che bello sarebbe vivere in un paese dove tutti i diritti fossero riconosciuti. Ma non solo i diritti dei soldi. Quelli dell’anima. Quelli che mi dicono che posso vegliare la persona che ho amato per anni in un letto d’ospedale senza nessuno che mi cacci via perchè non siamo parenti.
E poi vorremmo un san valentino dove nessun uomo per farci i complimenti dicesse che siamo donne con le palle. Dirci che siamo donne con le palle non è un complimento. Non le vogliamo. Abbiamo già le tette. Tra l’altro sono due e sferiche anche quelle. Vogliamo solo rispetto. In Italia in media ogni due o tre giorni un uomo uccide una donna, compagna, figlia, amante, sorella, ex.
Magari in famiglia. Perché non è che la famiglia sia sempre, per forza, quel luogo magico in cui tutto è amore.
La uccide perché la considera una sua proprietà. Perché non concepisce che una donna appartenga a se stessa, sia libera di vivere come vuole lei e persino di innamorarsi di un altro.. E noi che siamo ingenue spesso scambiamo tutto per amore, ma l’amore con la violenza e le botte non c’entrano un tubo. L’amore, con gli schiaffi e i pugni c’entra come la libertà con la prigione. Noi a Torino, che risentiamo della nobiltà reale, diciamo che è come passare dal risotto alla merda.
Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa. Salviamolo nell’hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE. Non è questo l’amore. Un uomo che ci picchia è uno stronzo. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi un terzo e un quarto. L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia…Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti.? No. Ne abbiamo una sola. Non buttiamola via.
- luciana Litizzetto
Luciana e Carla Bruni
Emma e Annalisa
Le migliori!
E' stata una delle performance più coinvolgenti e apprezzate della quarta puntata del Festival.Annalisa Scarrone e Emma Marrone, in duetto, hanno ancora una volta tenuto alto il buon nome del talent ("Amici di Maria De Filippi") proponendo sul palco dell'Ariston una versione molto particolare di "Per Elisa", in occasione della puntata "Sanremo Story".
La canzone di Alice, vincitrice dell'edizione del 1981, è stata interpretata con grande grinta e personalità. Le due voci si sono sposate al meglio, quasi in un'unione naturale. Come avviene in genere quando il talento si fonde e diventa note, sonorità, sinfonia. Riascoltiamo insieme la performance.
I modà ,Annalisa , Marco e il vincitore sanremo giovani. (:
FESTIVAL SANREMO 2013,
LA CANZONE DEI MODÀ "SE SI POTESSE NON MORIRE
Avessi il tempo per pensare Un pò di più alla bellezza delle cose Mi accorgerei di quando è giallo e caldo il sole Di quanto è semplice se piove e ti regali una finestra Solamente per guardare E per rendere migliore Tutto mentre fai l'amore Se avessi solo un pò più tempo per viaggiare Frantumerei il mio cuore in polvere di sale Per coprire ogni centimetro di mare Se potessi mantenere più promesse E in cambio avere la certezza Che le rose fioriranno senza spine Cambierebbero le cose T'immagini se con un salto si potesse Si potesse anche volare Se in un abbraccio si potesse scomparire E se anche i baci si potessero mangiare Ci sarebbe un pò più amore e meno fame E non avremmo neanche il tempo di soffrire E poi t'immagini se invece Si potesse non morire E se le stelle si vedessero col sole Se si potesse nascere ogni mese Per risentire la dolcezza di una madre e un padre Dormire al buio senza più paure Mentre di fuori inizia il temporale Se si potesse regalare Un pò di fede a chi non crede più nel bene E gli animali ci potessero parlare Cominceremmo a domandarci un pò più spesso Se nel mondo sono loro le persone Se potessi camminare verso il cielo ad occhi chiusi Consapevole che non si smette mai di respirare Cambierebbero le cose T'immagini se con un salto si potesse Si potesse anche volare Se in un abbraccio si potesse scomparire E se anche i baci si potessero mangiare Ci sarebbe un pò più amore e meno fame E non avremmo neanche il tempo di soffrire E poi t'immagini se invece si potesse non morire E se le stelle si vedessero col sole Se si potesse nascere ogni mese Per risentire la dolcezza di una madre e un padre Dormire al buio senza più paure E poi t'immagini se invece si potesse non morire E se le stelle si vedessero col sole Se si potesse nascere ogni mese Per risentire la dolcezza di una madre e un padre Dormire al buoi senza più paure Mentre di fuori inizia il temporale Mentre di fuori inizia il temporale
Annalisa Scarrone ''Scintille''
(di D. Faini, A. Galbiati)
Volano volano i satelliti sulle formiche piano sbiadiscono Le favole quelle più antiche Ma un arcobaleno dietro al finestrino Riporta qui l’estate da bambino Tornano tornano Le rondini dall’uragano E dietro un semaforo tu che adesso appari piano Come una farfalla sopra la mia mano Inaspettata quando attesa Come poterti dire Questa mia canzone Gia ti appartiene e mi lascia di te Come in un regalo di natale La curiosità di non sapere cos’è Dritta allo stomaco
Tu come un colpo di scena Scivola scivola Un brivido sulla mia schiena Per te che forse un giorno sarai solo mia O forse solo un sogno già finito Tornano tornano Le fantasie quelle più ardite Noi ci guardiamo ma Senza capire cosa è stato Sembriamo una scintilla non ancora accesa Inaspettata quanto attesa Questa mia canzone già ti appartiene e mi parla di te e tu con me Come poterti dire Questa mia canzone Già ti appartiene e mi lascia di te come in uno scherzo a carnevale La curiosità di non capire Prendimi comprami Con quegli occhi da diamante Che ora scintillano e il resto ormai non conta Riportami l’eternità in un attimo E sarò il tuo infinito in un istante Come poterti dire che Questa mia canzone Già ti appartiene e mi lascia di te La curiosità di non sapere Cos’è Cos’è Cos’è
Marco Mengoni
''L'essenziale''
Sostengono gli eroi
“se il gioco si fa duro,
è da giocare!”
Beati loro poi
se scambiano le offese con il bene.
Succede anche a noi
di far la guerra e ambire poi alla
pace
e nel silenzio mio
annullo ogni tuo singolo dolore.
Per apprezzare quello che
non ho saputo scegliere.
Mentre il mondo cade a pezzi
io compongo nuovi spazi
e desideri che
appartengono anche a te
che da sempre sei per me
l’essenziale.
Non accetteró
un altro errore di valutazione,
l’amore è in grado di
celarsi dietro amabili parole
che ho pronunciato prima che
fossero vuote e stupide.
Mentre il mondo cade a pezzi
io compongo nuovi spazi
e desideri che
appartengono anche a te.
Mentre il mondo cade a pezzi
mi allontano dagli eccessi
e dalle cattive abitudini,
torneró all’origine,
torno a te che sei per me
l’essenziale
L’amore non segue le logiche
Ti toglie il respiro e la sete.
Mentre il mondo cade a pezzi
io compongo nuovi spazi
e desideri che
appartengono anche a te.
Mentre il mondo cade a pezzi
mi allontano dagli eccessi
e dalle cattive abitudini,
torneró all’origine,
torno a te che sei per me
l’essenziale.
Antonio Maggio vince Sanremo giovani 2013 ''Mi servirebbe sapere'' L'influenza fa, cambiare le mie fantasie, le modifica e poi le rimodella ad arte; non son stato mai, capace di decidere cosa meglio sia, e cosa definire male. Mi servirebbe sapere, se l'altra notte quando hai detto che sei stata tanto bene, eri sincera oppure hai avuto solamente una parentesi di un'ora pure scarsa, e non mi va di privarmi della calma. E farmi male e farmi male e farmi male tanto male E farmi male e farmi male e farmi male tanto male. Poropoppoporopoppoporopoppopo, Poropoppoporopoppoporopoppopo, Mi servirebbe sapere, la strategia per aggirare tutte quante le barriere o quale sia la strada giusta per giustificare il male ed alleviare il dispiacere, mi servirebbe saperlo quanto prima. (mi servirebbe sapere!!!) E farmi male e farmi male e farmi male tanto male E farmi male e farmi male e farmi male tanto male. Poropoppoporopoppoporopoppopo E farmi male e continuare ad aspettare il tuo continuo andirivieni concettuale, forse alla fine mi piace un po' così soffrire e farmi abbandonare qui.... deciditi!! OH! Ti piacerebbe sapere , le contromosse utilizzate per lenire le mie pene e sopperire finalmente alla tua luce intermittenza per dotarmi di pazienza in fondo mi è anche piaciuto a mena dito (mi piacerebbe sapere!!!) E allora fammi male, fammi male, fammi male tanto male, e fammi male, fammi male, fammi male tanto male, E allora fammi male, fammi male, fammi male tanto male, e fammi male, fammi male, fammi male tanto male. Poropoppoporopoppoporopoppopo, Poropoppoporopoppoporopoppopo.