martedì 18 marzo 2014

Lo scudo di Talos

Prima parte

Il romanzo racconta di Talos, giovane spartano nato nella nobile famiglia spartiata dei Kleominidi, tra le più importanti di Sparta, ma abbandonato in fasce dal padre Aristarchos sul monte Taigeto, a causa di una malformazione al piede, in ossequio alle severe leggi della città. Allevato da un anziano pastore Ilota, il vecchio Kritolaos, il giovane cresce forte e coraggioso, ma ignaro delle proprie origini; Kritolaos lo sottopone ad un duro allenamento, lo aiuta ad usare il bastone come un'arma (oltre che come un appoggio) e gli consegna l'arco dell'antico re Aristodemo, eroe della prima guerra messenica, che gli insegna ad usare.
Il caso vuole che Talos salvi una sua cara amica, Antinea (figlia di un contadino della pianura), da una tentata violenza fisica da parte di Brithos e dei suoi amici, ignaro che questo sia suo fratello maggiore; Brithos, alla fine, potrebbe ucciderlo, ma lo risparmia. Durante la convalescenza Talos si innamora di Antinea e, rientrato a casa dopo vari giorni, trova il nonno morente; subito dopo la sua scomparsa, Talos viene acclamato dagli altri anziani come "il Lupo". Pochi giorni dopo, però, viene organizzata da Brithos una spedizione punitiva: di notte lui e i suoi amici lo percuotono e massacrano il suo gregge, risparmiandogli però la vita una seconda volta.
Allo scoppio delle guerre persiane il ragazzo, come tutti gli Iloti, viene condotto a Sparta per essere scelto come aiutante dei soldati in guerra: a sceglierlo Brithos, che non conosce la vera identità del giovane ilota. Talos parte per la guerra insieme a lui e combatte alle Termopili, assistendo, inconsapevole, alla morte del suo vero padre durante la famosa battaglia. Talos, Brithos e Aghias, amico di quest'ultimo, sono gli unici a scampare alla morte, venendo incaricati dal re Leonidas di tornare a Sparta per recapitare un messaggio agli Efori.
Al loro rientro in patria, tuttavia, i due guerrieri superstiti sono accusati di diserzione e codardia poiché un agente della Crypteia, una sorta di servizio segreto spartano, aveva sostituito il messaggio del re con uno vuoto, senza che loro se ne accorgessero: incapace di sopportare la vergogna, Aghias si suicida impiccandosi in casa sua mentre Brithos, fuggito una notte per uccidersi, viene salvato da Talos che lo trasporta nella sua capanna e lo convince a riscattarsi. Con il suo aiuto, Brithos inizia così una guerra solitaria combattendo tutto l'autunno, l'inverno e la primavera in tutta la Grecia per uccidere gli emissari e le truppe persiane di Mardonio, che andavano in lungo ed in largo a depredare le messi dei contadini, e infine ritrova la gloria morendo eroicamente nella vittoriosa battaglia di Platea.

Seconda parte

In seguito alla gloriosa morte di Brithos, Talos viene riconosciuto come spartano e unico superstite della famiglia dei Kleomenidi e scopre che il suo vero nome è Kleidemos; tornato da Platea a Sparta, Kleidemos si reca dalla sua vera madre, Ismene, che però muore subito dopo averlo riabbracciato. A quel punto, sotto la protezione del re Pausanias, il giovane intraprende la carriera militare al servizio di Sparta. Dopo essere sbarcato a Cipro, dove conosce il giovane schiavo Lahgal, Kleidemos comanda per quattro anni il quarto battaglione di Tracia, divenendo "uno sterminatore lucido e implacabile". Una sera, in preda allo scoramento, è sul punto di suicidarsi, ma Lahgal, divenuto servo del re Pausanias, gli comunica che se compirà una missione per conto del re, potrà poi tornare a Sparta.
A Bisanzio Pausanias illustra a Kleidemos i suoi piani futuri: vorrebbe, con l'aiuto del re di Persia, rovesciare gli Efori e re Leotichidas, instaurando un regime dove gli Spartiati e gli Iloti sarebbero riconosciuti come uguali; Kleidemos accetta di partire con Lahgal per dirigersi a Kelainai, in Frigia, dove consegnerà un messaggio di Pausanias e attenderà la risposta. Giunto a Kelainai, Kleidemos incontra il satrapo Artabazos, che assicura il suo completo appoggio ai progetti di Pausanias.
Kleidemos riferisce quanto detto da Artabazos a Pausanias, appena tornato a Bisanzio; Pausanias gli riferisce, invece, di essersi incontrato con Karas, che gli ha detto che gli Iloti sono pronti e che aspettano un segnale di Kleidemos. Dopo questa discussione, Kleidemos si imbarca per la Grecia, visto che Pausanias gli ha ordinato di tornare a Sparta per tenersi pronto.
Pausanias, tornato in patria anche lui, riceve un biglietto di Lahgal, che lo invita a recarsi in un luogo isolato per parlare con lui; non spiegandosi perché sia ancora vivo, visto che aveva ordinato a Kleidemos di ucciderlo. Pausanias spera di poter indurlo a non parlare con gli Efori, ma non sa che dietro la casa sono appostati degli Spartiati, pronti a testimoniare contro di lui quando lo sentiranno confessare i suoi crimini; infatti, nello scusarsi con Lahgal, Pausanias confessa le sue trame cogli Spartani (ma non accennando a Kleidemos); sulla via del ritorno, accorgendosi che gli Efori lo aspettavano per arrestarlo, Pausanias si rifugia in un tempio, dove viene murato vivo e muore di stenti.
All’inizio dell’inverno del 464 a.C. Kleidemos lasciò la Sissitia, andando a vivere nella casa dei Kleomenidi. Lì Kleidemos ordina al più vecchio e fedele dei servitori iloti, Alesos, di andare a prendere sua madre adottiva sul Taigeto e di portargliela. La madre, su sua richiesta, gli comunica che Antinea e il padre Pelias vivono in Messenia, a tre giorni di cammino; di Karas, invece, confessa di non sapere più nulla da ben tre mesi. Una mattina Kleidemos parte per andare a trovare Antinea e, una volta rimessosi dal difficile viaggio, racconta a lei e al padre le sue vicende; dopodiché, quella notte, si unisce ad Antinea, e riparte il mattino dopo. Sulla via del ritorno, però, si verifica un violentissimo sisma e, tornato in città, Kleidemos scopre che Sparta è in gran parte distrutta; poco dopo, vede gli Iloti scendere dalla montagna per attaccare la città e resta a guardare i combattimenti sostenuti dai pochi Spartiati rimasti, che resistono valorosamente e respingono l’attacco. Dopo il combattimento, Karas giunge a casa di Kleidemos, cieco da un occhio, visto che la Crypteia l’aveva torturato senza risultato per sapere cosa gli aveva detto Pausanias, e chiede a Kleidemos di scegliere definitivamente con chi schierarsi: Spartiati o Iloti. Kleidemos decide di tornare dagli Iloti ma, prima, recupera dall’Eforo Episthenes il rotolo che Leonida aveva scritto prima delle Termopili; l’aveva dato a lui e Brithos, ma una notte un inviato della Crypteia gliel’aveva sottratto, sostituendolo con uno bianco.
Dopo aver preso il rotolo Kleidemos, ridiventato Talos il Lupo, torna dagli Iloti: Karas toglie la maledizione dalla spada di Aristodemo e Kleidemos guida gli Iloti a ricostruire la loro città leggendaria,Ithome, che viene fortificata e sistemata in vista di un assedio. Il primo anno di combattimenti le truppe ateniesi di Cimone, simpatizzanti degli Iloti, vengono cacciate dagli Spartani; Cimone viene ostracizzato dagli Ateniesi, che restaurano un governo anti-spartano. Il secondo anno Antinea, dopo aver avuto un bambino, viene colpita da un dardo spartano, ma si salva e si rimette; anche quell’estate gli Iloti resistono valorosamente contro le superiori forze nemiche. Il terzo anno, però, Talos sa di non poter resistere; ordina quindi a Karas di sgomberare donne, vecchi e bambini prima che riprenda l’assedio. Dopodiché, si incontra personalmente col re spartano Pleistarchos per chiedergli di togliere l’assedio, ma questi rigetta la proposta; Talos tenta di convincerlo dicendogli che Leonidas avrebbe voluto concedere la cittadinanza agli Iloti (riferendosi al rotolo che aveva scritto prima della battaglia), ma Pleistarchos non gli crede.
La battaglia inizia quella notte, ma mentre si combatte arditamente da entrambe le parti dei messaggeri interrompono la battaglia: gli Efori chiedono, sulla base di un oracolo di Delfi, di sospendere la battaglia, lasciando che gli Iloti possano andare a colonizzare un luogo offerto loro dagli Ateniesi. Il libro si conclude quando, finiti i festeggiamenti, Karas torna a cercare Talos: ne trova solo l’armatura, che potrà indossare nuovamente quando il suo popolo sarà nuovamente in difficoltà.

giovedì 28 novembre 2013

Sistema Solare

IL SISTEMA SOLARE




IL SOLE


Ha raggio pari a circa 100 volte il raggio terrestre e massa pari a 330000 la terra. 
E' composto da gas ionizzato di idrogeno ed elio con tracce di materiali più pesanti.
Emette luce come un corpo nero a circa 6000 gradi Kelvin (abbreviati con °K d'ora in poi), mentre la potenza ricevuta sulla Terra, la cosiddetta costante solare, è circa 1.4*103 W/m2.
La parte più interna è il Nucleo, sede dei processi di fusione nucleare (con temperature fino a 15 milioni di °K), sopra vi è la Zona Radiativa, che trasmette per irraggiamento energia alla sovrastante Zona Convettiva, dove vi sono gas caldi in ascesa e freddi (provenienti dalla Fotosfera) in discesa. A racchiudere tutto vi è la Fotosfera, cioè la superficie a noi visibile. Sulla Fotosfera si presentano diversi fenomeni: i Granuli, bolle di gas di 1000-2000 Km di diametro dovute ai sottostanti moti convettivi, le Prominenze ed i Flares (fughe di gas causanti una sovra radiazione) e le Macchie solari. Le Macchie solari sono tempeste magnetiche che si ripetono ciclicamente ogni 22 anni per la deformazione delle linee di campo magnetico solare dovuta ai differenti periodi di rotazione della massa gassosa (da 25 giorni all'equatore fino a 30 giorni ai poli). Le Macchie appaiono nere solo perché a temperatura inferiore della fotosfera (circa 4000 °K). Sopra la Fotosfera vi è la Cromosfera, un sottile strato di gas che può raggiungere i 10000 °K. Racchiude la Cromosfera la Corona, costituita da gas rarefatto in moto vorticoso che può raggiungere i 2 milioni di °K: questo gas si mescola al Vento Solare, ovvero alle particelle che evaporano dalla superficie del sole. Gli episodi maggiori sono detti "coronal mass ejection".

LA TERRA

Ha un raggio di circa 6400km, impiega quasi 24 ore a compiere un giro su se stesso e 365 giorni a compiere un giro intorno al Sole, da cui è distante una UA (unità astronomica, pari a circa 150 milioni di kilometri). La sua massa è pari a 6000 miliardi di miliardi di tonnellate (6*1024 Kg), la temperatura superficiale media è di circa 15°C (grazie all'effetto serra dell'1% di CO2 nell'atmosfera che innalza la temperatura media di ben 45 °C). L'atmosfera è composta al 78% di Azoto, al 21% di Ossigeno e allo 0,9% di Argon. La Terra è internamente costituita da un nucleo ferroso ed un mantello con ossidi e silicati di ferro e magnesio, sovrastato da una crosta rocciosa. La superficie è costituita al 70% da bacini depressi, profondi in media 4km ed occupati dalle acque, e al 30% da zone continentali. Ha un satellite, la Luna: si ritiene che la Luna si sia formata quando un planetesimo delle dimensioni di Marte colpì la Terra primordiale. Dopo lo scontro la Terra assorbì gran parte dei materiali pesanti mentre dalle parti rocciose di entrambi i proto-pianeti si formò, con solo un piccolo nucleo ferroso, il nostro satellite. L'esplorazione lunare è iniziata nel 1959 ad opera dei satelliti Luna 1, 2 e 3 che fornirono la prima immagine del lato oscuro della Luna; è continuata negli anni '60 con le sonde Pioneer e Ranger per culminare col progetto Apollo. Nel 1969 l'astronauta dell'Apollo 11 Neil Armstrong fu il primo uomo a camminare sulla Luna.


lunedì 25 novembre 2013

Marte

MARTE 


Marte è il quarto pianeta del Sistema Solare, quello che conosciamo meglio. Esso deve il suo nome al dio romano della guerra, forse a causa del suo colore rosso. Il suolo di Marte è infatti ricco di ossidi di ferro, che gli danno il caratteristico colore. Marte è detto anche "pianeta rosso".




Marte, il Pianeta Rosso.(USGS)


Ha un raggio di circa 3400 km, impiega quasi 24 ore e mezza a compiere un giro su se stesso e 687 giorni a compiere un giro intorno al Sole, da cui è distante 1,5 UA. La sua massa è pari all'11% di quella della Terra, la temperatura superficiale media è di -55°C. C'è un'atmosfera molto rarefatta, pari solo allo 0,5% dell'atmosfera terrestre, composta al 95% di CO2, Argon ed Azoto. Non ha più vulcani attivi, ma il Monte Olimpo è il vulcano più grande del sistema solare: è largo 500 km ed alto 27 km. Marte è costituito internamente da un nucleo ferroso e da un mantello con ossidi e silicati di ferro e magnesio sovrastati da una crosta rocciosa con una grande percentuale di Zolfo, responsabile della rapida solidificazione del nucleo. La superficie, spazzata da tempeste di polvere dovute a forti correnti aeree, è apparentemente di colore rosso, ma è di fatto marrone (polvere di ferro). L'emisfero sud, in media 5 km più alto del nord, è largamente craterizzato. Le Valles Marineris sono giganteschi canyon che si stendono all'altezza dell'equatore. Vi sono grandi quantità di ghiaccio d'acqua a meno di un metro sotto terra. Si suppone che Marte, inizialmente, possedesse oceani d'acqua liquida grazie all'effetto serra ma, quando venne meno l'attività vulcanica, tutta l'anidride carbonica si disperse negli oceani e Marte congelò. Ha due satelliti: Phobos e Deimos. Essi sono per la precisione due asteroidi (con 15 km e 27 km di diametro rispettivamente) catturati dalla fascia degli asteroidi dall'attrazione gravitazionale marziana.
L'entusiasmante esplorazione di Marte ha visto le seguenti tappe:
- 1877 Schiaparelli scrisse di "sottili linee" ma fu tradotto in "canals": nacque l'ipotesi dell'esistenza di civiltà marziane
- 1965-73 Mariner 4,6,7,9: uniche (14 fallimenti USA e URSS) che riescono a mandare le prime emozionanti immagini sulla Terra.
- 1976 Viking 1,2: atterrano sul pianeta ed inviano foto a colori, inoltre con spettrografi e radiometri non rivelano materiale organico.
- 1988 Phobos 1,2 (URSS): perse
- 1993 Mars Observer: perso per perdita di carburante
- 1996 Mars Global Surveyor e Pathfinder: quest'ultimo tocca il suolo marziano e rilascia un piccolo veicolo, Sojourner, in grado di spostarti per qualche metro quadrato
- 1998 Mars Climate orbiter: perso nell'inserimento dell'orbita a causa delle unità di misura
- 1999 Mars Polar orbiter: perso nell'atterraggio
- 2001 Mars Odyssey: studia il clima e la storia geologica
- 2003 Hope (Giappone): studia atmosfera e vento solare
- 2003 Mars Express (ESA): sgancia un lander e ne raccoglie le informazioni
- 2004 Mars Exploration Rovers (NASA): Spirit ed Opportunity
- 2005-14? la Nasa ha programmato un piano di sonde con prestazioni in crescendo fino al trasporto di campioni marziani sulla Terra.



martedì 11 giugno 2013

giovedì 6 giugno 2013

Canzoni (:

Summer Paradise - Simple Plan



Congiunzione Astrale - NEK


cesare cremonini la nuova stella di broadway



giovedì 23 maggio 2013

ECDL moduli 1 - 2 - 6 TUTORIAL!

                                                 ECDL MODULO 1
                                    


                                         ECDL MODULO 2

                                   


                                          ECDL MODULO 6