
Un problema di cui l’umanità si è resa conto, purtroppo, solo da poco tempo è il degrado dell’ambiente, che mette a rischio la stessa sopravvivenza della nostra specie su questo pianeta ospitale che, a poco a poco, stiamo rendendo invivibile. Molto complesso è agire per salvaguardare l’ambiente, perché l’ambiente è qualcosa che funziona insieme, un organismo, nel quale un singolo intervento locale ha conseguenze sull’intero sistema, poiché i vari elementi sono collegati tra loro da una stretta rete di relazioni. Se si rompe questo equilibrio l’intero sistema rischia di essere distrutto. Certo, la terra ha saputo sopportare cambiamenti violenti e devastanti, operati non solo dall’uomo, ma anche dalla natura, come le glaciazioni, ed ha saputo sempre trovare un nuovo equilibrio ambientale. In questi ultimi due secoli, però, l’intervento dell’uomo si è fatto massiccio e spropositato. Anche da un punto visivo ci rendiamo conto che il nostro pianeta è ormai costituito più di cemento che di “verde”. Vale la pena, adesso, di capire almeno quali sono gli ambiti in cui si fa più evidente l’intervento dell’uomo. Ognuno di questi problemi meriterebbe una trattazione a parte, ma, per quanto il nostro discorso possa risultare generico, non sarà inutile uno sguardo d’assieme. Anzitutto l’uomo interviene negativamente sull’ambiente terrestre, per esempio, disboscando le foreste. L’ha sempre fatto, ma ormai il pianeta non è più in grado di far fronte all’azione dell’uomo. La percentuale del territorio ricoperto dalle foreste diminuisce anno dopo anno, e sappiamo come gli alberi siano fondamentali per la produzione di ossigeno e per gli equilibri alimentari. Di contro i deserti avanzano, fino a minacciare zone da tempo dedicate alle coltivazioni e ad altre attività produttive. I terreni si impoveriscono di elementi nutritivi essenziali, ed in alcune zone la crosta terrestre ha già fatto spazio al mantello, privo di sostanze nutritive essenziali per la vita. Rifiuti non smaltiti, e spesso di grande tossicità, come quelli nucleari, compongono il quadro di una “terra” attaccata.

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