martedì 29 novembre 2011

Storia del telefono...

Dal telefono di Meucci - 1871 - ai telefoni in legno con manovella di fine '800 inizio '900, la telefonia nel '900 fino ai primi «satellitari» fine anni '70, ecc.


1871 PRIMORDIALE LINEA TELEFONICA
realizzata da Meucci con i suoi due primi esemplari di "Telefoni" elettromagnetici.
A corredo la "batteria" di pile "Volta" per il funzionamento della linea.
TELEFONO in legno "GRAMMONT"
detto: "ASSO DI QUADRI"
doppio ascolto. Francia fine '800
1877 MICROFONO -
TELEFONO SPERIMENTALE di Hughes

A barra di carbone, corredato della pila di Grenet per l'alimentazione della linea e dell'orologio per la trasmissine del ticchettio.
A corredo anche il "telefono" per l'ascolto a distanza del ticchettio dell'orologio.
TELEFONO "ERICSSON"
Con doppio ascolto. Svezia fine'800

TELEFONO "ERICSSON" 
Produzione Svezia 1892
denominato "ragno"
E' uno dei primi apparecchi
telefonici costruito in Europa.
Produzione molto limitata.
PRIMISSIMO TELEFONO VEICOLARE


Computer Story

Computer Story

Dal «regolo calcolatore» di Quintino Sella (1850) alle prime «tastiere» con unità di memoria a cassetta fine anni '70, calcolatori meccanici con «tastiera estesa» anni '30 - '40, i primi «personal», ecc.... la favola moderna del computer!


mercoledì 9 novembre 2011

I grandi successi...

Phil Collins:     http://www.youtube.com/watch?v=Qt2mbGP6vFI


Don Omar:    http://www.youtube.com/watch?v=UNnzZ0mxJ_E&feature=related    Estate 2011 =D


( x gli amanti dei cavalli) Spirit Cavallo Selvaggio:       http://www.youtube.com/watch?v=8XIYNhregAY&feature=related

 
http://www.youtube.com/watch?v=nrWX32qh0N0&feature=related




http://www.youtube.com/watch?v=xKwI7orUyWo&feature=related



http://www.youtube.com/watch?v=xKwI7orUyWo&feature=related


ECC... =D le metterò altre prossimamente =D  Sono tutte strabelle =D
La pallavolo, o volley (forma abbreviata dell'inglese volleyball) è uno sport giocato da due squadre con un pallone su un terreno di gioco rettangolare diviso da una rete. Oltre a quella propriamente detta, ci sono differenti versioni adottabili per permettere di giocare in specifiche circostanze, e da esso sono derivate altre specialità, che possono avere regole simili, ma non identiche, quali il beach volley, il footvolley od il park volley.
È presente nel programma dei Giochi olimpici estivi dal 1964. È uno degli sport più praticati a livello scolastico.

La pallavolo è magnifica... =D

Equitazione... il mio mondo!

       









 Il termine equitazione indica l'utilizzo sportivo (agonistico o meno) del cavallo da parte dell'uomo.
L'equitazione presenta diverse discipline, alcune delle quali rientrano nel programma olimpico; può essere praticata sia singolarmente che in gare organizzate per squadra, in strutture coperte, in maneggi all'aperto, in ippodromi (è il caso dell'ippica) o in campagna a seconda della disciplina.



Le andature principali del cavallo sono tre:

  • Il passo è l'andatura più lenta del cavallo (raggiunge una velocità che varia da 5 a 7 km/h). Questo tipo di andatura viene definito simmetrico perché l'appoggio delle due zampe anteriori avviene secondo intervalli di tempo regolari, e basculato perché il cavallo compie un movimento in verticale con il collo per darsi la spinta necessaria a portarsi avanti anche con il resto del corpo. Il cavallo poggia gli arti uno per volta, uno dopo l’altro, pertanto si riconoscono quattro tempi: anteriore destro, posteriore sinistro, anteriore sinistro e posteriore destro. A seconda della lunghezza del passo, distinguiamo un passo corto, un passo medio (in cui lo zoccolo posteriore del cavallo poggia sull'orma appena lasciata dallo zoccolo anteriore) e un passo lungo (in cui lo zoccolo posteriore del cavallo poggia davanti all orma appena lasciata dallo zoccolo anteriore).
  • Il trotto. È un'andatura saltata in due tempi per bipedi diagonali in questa successione: posteriore destro con l'anteriore sinistro (diagonale sinistro), posteriore sinistro con l'anteriore destro (diagonale destro). A questa andatura il cavallo raggiunge una velocità che varia dai 10 ai 55 km/h nelle corse al trotto. Nel trotto battuto il cavaliere si distacca dalla sella alzando e abbassando ritmicamente il bacino. Nel trotto seduto (detto anche trotto di scuola) invece si rimane seduti in sella seguendo il movimento del cavallo con il bacino.
  • Il galoppo è l'andatura naturale più veloce e si svolge in tre tempi ma vi sono variazioni relative alla velocità da ottenere. Con posteriore destro che guida l'azione, la sequenza è: posteriore sinistro, bipede diagonale sinistro, anteriore destro, seguiti da un tempo di sospensione. La gamba che "guida" l'azione viene distesa fino alla linea immaginaria tracciabile dalla punta del muso al terreno che alla massima estensione può essere superata. Un Purosangue al galoppo può raggiungere, anche se solo per pochi minuti, i 70 km/h.

Esistono poi altre andature:
  • Il canter è un'andatura in tre tempi la cui velocità è maggiore del trotto e minore del galoppo; il cavallo "guida" con l'anteriore destro quando percorre una circonferenza in senso orario e viceversa. Quando il cavallo "guida" con l'anteriore sinistro mentre procede in senso orario produce una cosiddetta andatura falsa poiché utilizzando la gamba sbagliata non riesce ad avere un equilibrio stabile ed è quindi più facile che cada a causa dell'inclinazione durante la curva. La sequenza dei tre tempi ritmici, se ci si muove a destra è: posteriore sinistro, diagonale sinistra, con l'anteriore sinistro e il posteriore destro che toccano terra simultaneamente, e quindi l'anteriore destro.
    Il termine deve la propria etimologia all'andatura utilizzata dalla cavalleria inglese che da Londra si metteva in viaggio per Canterbury. Essendo il viaggio in un tratto pianeggiante, il cavallo poteva sfruttare il "pendolo viscerale" cioè durante il movimento le viscere del cavallo vanno a comprimere ritmicamente i polmoni favorendo così una respirazione regolare (al galoppo invece la respirazione è affannosa). La cavalleria prediligeva quest'andatura perché era il giusto compromesso tra velocità di marcia e affaticamento.
  • Il trafalco. È un'andatura specifica della razza brasiliana Mangalarga. Il cavallo trotta con gli arti anteriori e galoppa con quelli posteriori. Si riscontra anche nei puledri non ancora addestrati. (Non c'è un video o una foto che lo ritragga)
  • L'ambio è un'andatura in due tempi non basculata. Si contraddistingue per il movimento simultaneo in avanti o indietro degli arti di un lato dell'animale , contrariamente al trotto in cui il cavallo muove i propri assi diagonali. Pur essendo naturale in alcune razze (come ad esempio il Paso Fino Peruano), viene da alcuni considerata un'alterazione innaturale della coordinazione neuro-muscolare del cavallo nelle razze in cui è stata introdotta artificialmente, soprattutto per uso sportivo (ad esempio nel Trottatore Americano).
  • Il tölt è una variante dell'ambio in quattro tempi, detta anche ambio veloce. La particolarità di questa andatura è che il cavallo ha sempre almeno uno zoccolo a terra. È naturale in alcune razze come nel Pony Islandese. Negli Stati Uniti è conosciuta con il termine single foot che significa piede singolo


Impiego appropriato delle andature
Durante una gita, un viaggio o anche durante la semplice passeggiata, è necessario graduare ed economizzare lo sforzo del cavallo, per l'incolumità dell'animale e di chi lo cavalca. Le andature vanno perciò impostate tenendo conto dell'allenamento del cavallo e del cavaliere, della lunghezza della tappa, della natura del terreno, della razza, delle attitudini e del clima. Quindi, premesso che andando in gruppo vanno rispettate le dovute distanze, è preferibile che:

  • per ogni ora trascorsa in sella si facciano dai cinque ai dieci minuti con il cavallo sottomano
  • si percorrano le salite e le discese ripide a piedi
  • si galoppi moderatamente e su terreni idonei e poco sassosi
  • si approfitti delle ore più fresche della giornata per viaggiare
  • si ricordi che l'andatura che rende maggiormente in campagna è il trotto.

martedì 8 novembre 2011

Giradischi!!!

Il giradischi o grammofono è stato il sistema di registrazione e, soprattutto, di riproduzione di suoni più utilizzato a partire dal 1870 fino agli anni ottanta del Novecento.
Il fonografo, suo "antenato" ideato da Edison, utilizzava cilindri incisi ed è stato anche il primo sistema in assoluto in grado di registrare suoni.

Il fonoautografo! 
La prima invenzione nota di fonografo fu il fonoautografo, ideato da Leon Scott de Martinville e brevettato il 25 marzo 1857. Era in grado di trascrivere graficamente le onde sonore su un mezzo visibile, ma non c'era modo di riprodurre il suono registrato.
L'apparecchio era costituito da un corno che concentrava il suono su una membrana cui era fissata una setola di maiale. Inizialmente il mezzo di scrittura era un vetro annerito col fumo, su cui la setola incideva il tracciato. Successivamente fu impiegato un foglio di carta annerito fissato su un cilindro, una soluzione simile a quella adottata successivamente da Edison. In un'altra soluzione era utilizzato un rotolo di carta.
L'impiego era limitato come strumento di laboratorio per studi di acustica, con funzione simile al moderno oscilloscopio.
Nel 2008 i ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory sono riusciti a ri-convertire in suoni alcune di queste "registrazioni", usando dei computer in grado di convertire le onde sonore impresse nella carta in suoni veri e propri.. Il nome fonografo deriva dal greco e significa scrittore di suono.
Teoria del fonografo !
Lo scienziato francese Charles Cros presentò il 18 aprile 1877 una teoria sul funzionamento di un ipotetico fonografo. Egli non realizzò alcun apparecchio pratico.

Il primo fonografo.
Thomas Alva Edison annunciò l'invenzione del fonografo il 21 novembre 1877 e ne diede una dimostrazione pratica il 29 novembre. Il brevetto venne depositato il 19 febbraio 1878 (US Pat. No. 200521).
I primi fonografi di Edison usavano come supporto di registrazione un cilindro e sfruttavano un movimento verticale dello stilo. La pressione sonora era tradotta in profondità di incisione del solco. Successivamente si dimostrò possibile registrare su un tracciato a spirale su un disco, ma Edison si concentrò sul cilindro perché questo offriva una velocità tangenziale costante, che Edison riteneva "scientificamente corretta".
Il brevetto di Edison prevedeva che il suono venisse impresso (embossed). Fu solo nel 1889 che la registrazione per incisione (engraved) fu brevettata da Bell e Tainter. Successivamente fu utilizzata la modulazione laterale del solco da parte di Berliner.

Cilindro o disco

Fonografo Pathè N.1 o New Perfecta, con tromba in alluminio, circa 1901, con riproduttore in guttaperga e cilindri di cera incisi, marca Pathè ed Edison, da 2 min. e da 4 min (cilindro largo, immagine sul fondo)
L'incisione su un cilindro o su un disco non ha potenzialmente influenza sulla fedeltà del suono. Nel cilindro la velocità tangenziale è costante, mentre nel disco, a velocità angolare costante, la velocità tangenziale è maggiore alla periferia e progressivamente minore all'interno.
Sebbene il metodo di incisione di Edison sia superiore a quello Berliner, il disco offre diversi vantaggi commerciali:
  • Il disco può essere facilmente stampato in serie e occupa meno spazio;
  • Il massiccio piatto del giradischi funziona come un volano regolarizzando la velocità di rotazione. I registratori a cilindro soffrono invece di fluttuazioni nella velocità di riproduzione, e richiedono altri sistemi per regolarizzare la rotazione.
Berliner sostenne e ottenne che la sua tecnologia era così differente da quella di Edison che non era necessario pagare alcuna royalty. Dopo varie sperimentazioni, Berliner lanciò commercialmente l'apparecchio e i primi dischi nel 1892. I dischi avevano un diametro di 12,7 cm (5") e registrati su un solo lato. Nel 1895 furono introdotti i dischi da 17,5 cm (7") seguiti nel 1901 da quelli da 25 cm (10").
Tra gli anni 1890 e primi anni venti erano in commercio sia registrazioni su disco che su cilindro, riproducibili su un'ampia gamma di apparecchi venduti. Nel 1908 il disco inciso su due lati incontrò il favore del pubblico e così la tecnologia del disco ebbe sempre maggiore diffusione, anche grazie ai costi più contenuti.
Edison, seppur riluttante, si convertì al disco nel 1912, e cessò la produzione dei cilindri nel 1929.
I dischi a incisione laterale di Berliner erano gli antenati dei dischi in vinile a 78, 45 e 33 giri, e gli altri tipi in uso nel XX secolo.
Nel 1924 venne messo in commercio il "panatrope", il primo giradischi elettrico dotato di amplificazione a valvole.
Nel Natale del 1925, il grande successo commerciale della radio, notevolmente evolutasi, segnò una prima crisi del fonografo, portando diversi distributori al fallimento. Migliorando la qualità del suono e ampliando l'offerta, le grandi case discografiche riuscirono a risollevare le vendite entro la fine degli anni trenta, di nuovo in crisi con l'arrivo della grande depressione.
Di nuovo l'industria discografica ebbe un'espansione dopo la seconda guerra mondiale. Il giradischi divenne un oggetto comune nelle case fino all'avvento delle musicassette e del compact disc. Era elemento comune negli impianti hi-fi fino agli anni novanta, oggi sopravvive nelle versioni ad alta tecnologia prodotte da piccole case specializzate, volte a soddisfare agli audiofili ancora fedeli al disco in vinile.

Principio di funzionamento

Mentre i primi fonografi erano in grado di registrare e riprodurre il suono, attualmente sono nettamente distinte le macchine per l'incisione dei dischi e gli apparecchi per la riproduzione.
I giradischi diffusi tra il pubblico sono esclusivamente in grado di leggere i dischi pre-incisi.

venerdì 4 novembre 2011

MuSiCa...

Musica come suono: Una delle più comuni definizioni di musica è di quella di arte del suono organizzato, o - più specificatamente - di arte del produrre significati e sensazioni, più o meno complessi - e comunque di natura volontaria - organizzando suoni e silenzio. Simili definizioni - comunemente accettate - sono state ampiamente adottate sin dal Diciannovesimo secolo, quando si iniziò a studiare scientificamente la relazione tra il suono e la percezione.

giovedì 3 novembre 2011

La musica! Come potrei non darle importanza...

La musica è l'arte e la scienza dell'organizzazione dei suoni nel corso del tempo. Si tratta di arte in quanto complesso di norme pratiche adatte a conseguire determinati gradevoli effetti sonori, che riescono ad esprimere l'interiorità dell'individuo; si tratta di scienza in quanto studio della nascita, dell'evoluzione e dell'analisi dell'intima struttura della musica. Il generare suoni avviene mediante il canto o mediante strumenti musicali che, attraverso i principi dell'acustica, provocano la percezione uditiva e l'esperienza emotiva voluta dall'artista. Il significato del termine musica non è comunque univoco ed è molto dibattuto tra gli studiosi per via delle diverse accezioni utilizzate nei vari periodi storici. Etimologicamente il termine musica deriva dall'aggettivo greco μουσικός/mousikos, relativo alle Muse, figure della mitologia greca e romana, riferito in modo sottinteso a tecnica, anch'esso derivante dal greco τέχνη/techne. In origine il termine non indicava una particolare arte, bensì tutte le arti delle Muse, e si riferiva a qualcosa di "perfetto".

Elettrofoni







                  



La categoria degli elettrofoni raggruppa gli strumenti musicali in cui il suono viene generato per mezzo di una circuitazione elettrica o un dispositivo elettromagnetico.
Questa categoria è stata aggiunta alla classificazione Hornbostel-Sachs del 1914, solo dopo la revisione a cura della Galpin Society Journal, nel 1961.
Uno strumento che fa uso dell'elettricità per amplificare il suo suono, ma non per generarlo, non è classificato fra gli strumenti elettrofoni. Uno di questi è la chitarra elettrica, che nel rispetto dei criteri di valutazione delle categorie originari, si classifica negli strumenti cordofoni.
Il suono prodotto dai primi strumenti elettrofoni era basata sull'amplificazione diretta di una forma d'onda generata da un oscillatore. Questa sintesi di generazione è definita analogica. Sebbene il progresso abbia destinato questa tecnologia ai musei, questi strumenti sono ancora discretamente diffusi, e in alcuni casi persino molto ricercati sul mercato del vintage. Fra questi si può citare il Minimoog.
Sebbene non faccia uso di oscillatori elettronici ma di un sistema di generazione elettromeccanica (tonewheel), tra gli elettrofoni può essere annoverato anche l'organo Hammond, brevettato nel 1954 dall'orologiaio Laurens Hammond.
La filosofia della famiglia di strumenti permette ogni forma di strumento immaginabile, tra cui l'esempio più eclatante è il Theremin, in cui manca ogni contatto fisico con il musicista.
La diffusione dei circuiti integrati nell'industria degli strumenti musicali, ha permesso di incorporare sofisticati dispositivi in grado di riprodurre un suono registrato digitalmente, il campione audio. È questo il momento in cui la sintesi analogica viene soppiantata da quella digitale. I sintetizzatori diventano quindi macchine in grado di riprodurre tutti gli strumenti musicali, e non solo.